Utilizzo di sorgenti di Campi a Bassa Frequenza, Radiofrequenze, Microonde

In base a quanto indicato nella Norma CEI EN 50499, le seguenti sorgenti di campi elettromagnetici (0 Hz-300 GHz):

  • Elettrolisi industriale
  • Saldature elettriche (postazioni fisse)
  • Forni fusori elettrici e a induzione
  • Riscaldamento a induzione
  • Riscaldamento dielettrico a RF e a MW
  • Saldatura dielettrica
  • Magnetizzatori/smagnetizzatori industriali
  • Specifiche lampade attivate a RF
  • Dispositivi a RF per plasma
  • Sistemi elettrici per la ricerca di difetti nei materiali
  • Radar
  • Essiccatoi e forni industriali a microonde
  • Antenne delle stazioni radio base
  • Componenti dell’impianto elettrico ( trasformatori, linee, …) e apparecchi utilizzatori con corrente nominale > 100 A ( frequenza: 50 Hz)

richiedono una valutazione di rischio, in quanto potrebbero produrre campi elettromagnetici a livelli superiori ai limiti di esposizione indicati dalla normativa, comportando quindi possibili alterazioni termiche e bioelettriche dei tessuti umani.

Altri impianti o apparecchi (ad esempio: computer, telefoni mobili e senza filo, apparecchiature portatili alimentate a batteria, esclusi i trasmettitori a radiofrequenza) non devono essere considerati poiché, in base alla Norma CEI EN 50499, producono campi elettromagnetici a livelli inferiori ai limiti di esposizione della popolazione.

   

Attenzione!

Un caso particolare riguarda gli individui portatori di dispositivi medici impiantati, come i pacemaker, che sono da considerarsi particolarmente sensibili al rischio. E’ pertanto necessario indicare, con apposita segnaletica, le aree a rischio anche se i limiti sono rispettati, per limitarne l’accesso ai soggetti portatori di dispositivi il cui funzionamento può essere compromesso da livelli di campo anche inferiori ai limiti indicati dalla normativa per i soggetti sani.